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October, 2011:

Pulizia alle Noghere – i risultati

Come annunciato sabato siamo andati ai laghetti delle Noghere per raccogliere un po’ di rifiuti, approfittando del livello molto basso dell’acqua.

Appena arrivati siamo rimasti a bocca aperta: ci aspettavamo qualche copertone, ma non questo…

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Ma per fortuna non siamo facili da abbattere, e nonostante fossimo davvero pochi ci siamo messi al lavoro per recuperare i copertoni sparsi ovunque e spesso infissi nel fango (una piccola ode all’inventore del TirFor). Per fortuna dopo poco ci ha raggiunto anche Max della Banca del tempo, che ci ha dato una mano indispensabile.

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Conta finale: 30 copertoni d’automobile e 20 da trattore/tir, mezzo vespino e qualche sacco nero di cose miste. Un gommista da qualche parte ha la coscienza molto sporca.
Dopo una pausa ristoro (con tavolo e sedie di recupero!), abbiamo issato i copertoni con l’aiuto di Enrico Benussi (il gestore dell’area) in modo che vengano poi correttamente smaltiti.

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Il risultato dopo il nostro passaggio

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Appello per il Centro didattico naturalistico

Comunicato stampa

Una passeggiata sulle ere geologiche, la sorpresa delle tracce e dei versi degli animali invisibili ai più, la scoperta del rapporto tra la natura, i fatti storici e l’arte, la parafrasi del significato del bosco, la vita e la natura raccontata a vecchi e bambini.

Tutto questo e molto altro è il Centro didattico naturalistico di Basovizza del Corpo forestale regionale, un gioiello nato dalla caparbia volontà di uno sparuto gruppo di forestali innamorati del proprio lavoro e divenuto, con grande investimento di finanziamenti pubblici, uno dei migliori centri di divulgazione naturalistica della regione.

Non ci sono audioguide, ma agenti in divisa e scarponi che sanno trasferire al pubblico l’amore per la natura e per la sua conoscenza, appreso dopo lunghi anni di servizio sul territorio.

Non libri, quindi, ma conoscenza pratica. Toccare, sentire, leggere e guardare. Addirittura odorare. Un itinerario didattico avvincente e di livello assoluto.

Sono pochi ormai a non averlo visitato: vanta decine di migliaia di visite, conferenze, lezioni e iniziative di divulgazione.

Tutto questo, per l’assessore Violino, è evidentemente un dipiù. Ha infatti deciso di disfarsene, di sacrificare il Centro per dare spazio ad altre strutture organizzative del Corpo forestale necessarie, a suo dire, a gestire il personale, a trattare in modo specialistico le materie tipiche dei forestali: la caccia, la tutela ambientale e quella agroalimentare.

La paventata chiusura del Centro didattico naturalistico (ristrutturato nel 2008 con circa 3 milioni di euro di fondi europei e con un vincolo di mandato di 5 anni) o il suo declassamento, insieme alla chiusura di numerose Stazioni forestali della Regione (Claut, Comeglians, Resia, Meduno, San Dorligo della Valle) e del Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale dimostrerebbe l’insensibilità della Regione in materia di tutela della natura. Si perderebbero l’offerta di educazione ambientale condotta con competenza e dedizione e la felice occasione di valorizzare le insostituibili specializzazioni del personale, già formate e consolidate sul campo. Inoltre si andrebbe a ridurre pericolosamente la vigilanza sui beni ambientali lasciando carta bianca a chi si arricchisce depauperando i beni naturali e alimenterebbe una controcultura di non conoscenza e non rispetto dell’ambiente.

Le scriventi Associazioni ritengono invece che la presenza della Forestale in tutte le zone della nostra Regione sia uno strumento insostituibile per la gestione e il controllo del patrimonio boschivo e naturale già oggetto di un calo di attenzione negli ultimi anni.

Le Associazioni ambientaliste, chiedono quindi, il mantenimento dell’apertura del Centro didattico naturalistico e di tutte le Stazioni forestali esistenti, l’utilizzo delle graduatorie degli idonei all’ultimo concorso per assumere giovani aspiranti Guardie forestali, la creazione del Corpo unico di vigilanza ambientale regionale utilizzando anche i Guardiacaccia attualmente in forza alle Provincie, ormai in via di abolizione e la ricostituzione degli Ispettorati Ripartimentale foreste, la cui soppressione ha determinato il crollo di operatività del Corpo forestale regionale degli ultimi tempi.

Trieste, 13 ottobre 2011.

WWF, Legambiente, LIPU, Italia Nostra, LAC, LAV del FVG.


Pulizie alle Noghere

Ad aprile ci siamo trovati insieme a molti gruppi e cittadini di Muggia ai laghetti delle Noghere a raccogliere i rifiuti gettati dai turisti o portati dal vicino torrente, ma il livello dell’acqua molto alto non ci ha permesso di raccogliere quelli situati più in profondità. Ora la situazione è completamente diversa, e l’estate molto siccitosa ha scoperto le sponde dei laghetti mettendo alla luce molti copertoni e rifiuti gettati negli anni. Quindi ci troveremo sabato 15 ottobre alle 9.30, muniti di guanti e stivali di gomma per raccogliere quanto più possibile.

Chi vuole raggiungerci e darci una mano ci troverà lì per tutta la mattinata, portate dei vestiti di ricambio !

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Open day delle foreste, i risultati

Ieri in una splendida giornata di sole si è svolta l’Open day della foresta promossa dal Corpo Forestale regionale nell’ambito dell’anno internazionale delle Foreste. Nonostante la concomitanza con la Barcolina e un clima che invogliava a prolungare la stagione balneare, al bosco Igouza di Basovizza si sono presentate oltre 500 persone, interessate a partecipare alle escursioni con gli esperti convocati per l’occasione e a visitare il bosco e lo stagno.

I Tutori stagni erano presenti a fianco allo stagno, pronti a descrivere ai visitatori le specie presenti ed il lavoro che abbiamo realizzato nel 2006 per ripristinare proprio lo stagno intorno a cui la manifestazione si svolgeva.

Pur lasciando spazio a domande e curiosità, abbiamo deciso di concentrarci su un messaggio per noi molto importante: i rischi legati al rilascio di pesci negli stagni carsici. L’introduzione di anche pochi esemplari di pesci porta entro breve alle scomparsa degli anfibi presenti che non trovano nei nostri stagni di piccole dimensioni luoghi dove nascondersi. Per rendere il messaggio più incisivo abbiamo allestito due piccoli acquari. Il primo conteneva le specie presenti nello stagno alle nostre spalle: gasteropodi, notonette, larve di tritone punteggiato e tritone crestato e una larva di libellula. Gli animali sono rimasti nell’acquario poche ore e sono stati restituiti immediatamente al loro ambiente.

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Il secondo conteneva invece le specie presenti nel vicino stagno di paese, popolato da vari anni da molti esemplari di pesce rosso. Qualche retinata in quello stagno ha fornito solo due Carassius e qualche alga filamentosa da inserire nell’acquario.

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La differenza tra i due ambienti era lampante, e molti sono rimasti colpiti portandosi via da questa giornata un’immagine che speriamo gli resterà impressa.

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La presenza dei bambini è stata particolarmente numerosa, con circa 300 accorsi per la visita guidata a loro dedicata. La sosta di questo folto numero presso il nostro stand ha messo a dura prova il tavolino traballante, ma non le nostre volontarie che si sono impegnate a descrivere ai presenti le differenze tra i due acquari e le specie che potranno vedere in primavera presso lo stagno ora poco popolato a causa della stagione così avanzata.

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Presso un secondo tavolino due ipad mostravano le foto del ripristino dello stagno avvenuto nel 2006, e molti ci hanno interrogato su questo aspetto e sui dettagli del ripristino da noi effettuato.

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